The article recounts the experiences of cardinals residing at Santa Marta, awaiting the Conclave to elect the successor to Pope Francis. Archbishop Pecorari shares insights into their routines, highlighting informal gatherings at restaurants to discuss the upcoming election.
Cardinals are observed dining at various Roman restaurants, with preferences ranging from traditional Roman cuisine to lighter fare. Anecdotes include a cardinal's minibar mishap and another's clever strategy to avoid losing at tennis.
Santa Marta, where Pope Francis resided, is described as an 'hotel-like' setting for the cardinals. A story illustrates the need for caution regarding expenses, as a cardinal incurred unexpected charges after his guests consumed mini-liquors from the minibar.
The cardinals' daily routine includes attending masses, meetings, and visiting churches. Archbishop Sanna mentions that rooms in Santa Marta are assigned by lottery. The article notes that, while the Holy Spirit is believed to inspire the election, the cardinals also engage in informal campaigning and discussions.
Concerns are raised regarding Cardinal Tagle's viral video of him singing Imagine by John Lennon, potentially hindering his profile during the election. Other anecdotes highlight the cardinals' interactions with the public and some humorous situations they find themselves in, amidst the solemn occasion.
Lâarcivescovo Pecorari: si parla più tranquillamente a ristorante, lontano da orecchie indiscrete. Tagle «terrorizzato per il video virale in cui canta Imagine di John Lennon in un locale»
Al Caffè dei Papi (inevitabile) di via Vespasiano, tra i Musei Vaticani e piazza San Pietro, lâarcivescovo in pensione Anselmo Guido Pecorari, 79 anni, mantovano, si è fermato per un panino e una birretta dopo la messa del secondo giorno di novendiali: «Oggi sto leggero â si schermisce â ma ieri sera col mio amico cardinale Mario Zenari, veronese, nunzio apostolico in Siria, siamo stati al ristorante La Taverna, allâangolo tra via Candia e via Tunisi e ci siamo spazzolati degli ottimi carciofi alla romana che non vi dico. Un piatto che a lui lo fa impazzire, mica li trova i carciofi in Siria...».
Manca ormai poco al Conclave e a Roma, ogni giorno che passa, arrivano i cardinali da ogni parte del mondo. E che fanno, aspettando la Sistina? «Eh, che fanno? â sospira lâarcivescovo Pecorari, amico di tante berrette rosse anche papabili â. Parlano, si conoscono, si annusano tra di loro e piano piano cominciano a tracciare lâidentikit di quello che sarà il prossimo pontefice dopo Francesco. E vi assicuro che è meglio farlo parlando al ristorante piuttosto che a Santa Marta: fuori a tavola, infatti, si può stare più tranquilli e soprattutto lontani da orecchie indiscrete. Lâunico problema è finire la cena prima delle 22.30 sennò poi allâingresso petriano bisogna chiedere il permesso alle guardie svizzere per rientrare».
Allâingresso petriano, così come alla Porta del Perugino, le guardie pontificie però non ci stanno a passare da cerberi: «I cardinali li conosciamo tutti â dice un giovane con indosso la caratteristica uniforme di gala di colore blu, rosso e giallo scuro â. Se pure tardano li facciamo comunque entrare senza problemi».
Santa Marta, dove ha vissuto ed è morto Papa Francesco, è la residenza che ospiterà i cardinali elettori durante il Conclave: «à come un albergo e per questo bisogna stare attenti», chiosa lâarcivescovo Pecorari. «Non posso dirvi il nome perché è un mio caro amico, ma un cardinale straniero che pensava fosse tutto gratis ha invitato in stanza un poâ di colleghi per chiacchierare dopo cena e così presto hanno finito tutti i liquori mignon del frigo-bar. Solo che poi lui se li è ritrovati sul conto e câè rimasto male».
Già , un bicchierino ci vuole. Sono giorni duri, questi, da attraversare. Tra il dolore enorme per la dipartita di Francesco e la tensione che grava sulle spalle dei cardinali elettori per scegliere il successore. Giornate tutte uguali, quelle della vigilia: bisogna andare nellâAula Paolo VI due volte al dì per le Congregazioni generali, partecipare a San Pietro alle messe dei novendiali, visitare le chiese di riferimento, incontrare i fedeli. Così câè chi prova ogni tanto a rilassarsi: il cardinale spagnolo Santos Abril y Castelló, per esempio, è un appassionato di tennis e appena può si fa una partita. «Solo che lui odia perdere â rivela il suo amico Pecorari â e così sâè inventato unâescamotage: quando la partita butta male fa un cenno al suo assistente fuori campo, il quale dopo qualche secondo, mentre il match è in corso, lo interrompe dicendo che qualcuno sta cercando urgentemente al telefono il cardinale. E il set è salvo...».Â
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Mauricio Jardin, brasiliano, vescovo in Mato Grosso, racconta invece che il passatempo preferito dal suo amico cardinale Jaime Spengler, arcivescovo di Porto Alegre, sono le carte: «Gioca a carte anche con mia mamma Cecy â aggiunge il vescovo â. A Santa Marta si dovrà accontentare dei colleghi»
In questi giorni li puoi trovare, i cardinali, attovagliati a La Rustichella allâangolo di via Emo oppure da Marcantonio a Borgo Pio, preferito dalle berrette italiane per la sua mitologica carbonara. «Ho raccomandato però, soprattutto ai miei amici inglesi e americani, di lasciare in collegio la veste rossa e di mettersi in tasca lâanello cardinalizio, perché gli osti sennò se ne approfittano e li stangano soprattutto sul vino», racconta Pecorari.
Pare che in effetti accadano cose strane, quando entrano nei locali i cardinali. Non câè solo la moltiplicazione del prezzo del vino. Lâaltro giorno, a Borgo Pio, ne sono entrati due nella storica Latteria Giuliani, volevano un gelato, câera tanta gente e a un tratto dei clienti si sono letteralmente inginocchiati per la benedizione: câè stato un poâ di imbarazzo, loro due timidamente hanno fatto cenno alle persone di rialzarsi, ma crema e pistacchio hanno rischiato seriamente di sciogliersi.
Lâarcivescovo Ignazio Sanna, commissario pontificio dellâAbbazia di Farfa (Rieti), ha accompagnato lâaltro giorno a visitarla il suo amico cardinale coreano Lazarus You Heung-sik, tra lâaltro dato tra i papabili dai cultori del «Fantapapa». Dice Sanna che le stanze a Santa Marta vengono assegnate «per sorteggio» così nessuno protesta. Mentre parliamo, in piazza della Città Leonina, ecco però che spunta un altro cardinale favorito, lâafricano Robert Sarah, che viene dalla Guinea ma abita a due passi. Quando capisce che la domanda è se si senta in competizione con il coreano You, lâamico di Sanna, il cardinale della Guinea si chiude il pesante portone alle spalle e dice che deve correre a prepararsi per andare a pregare davanti alla tomba di Francesco, a Santa Maria Maggiore, con gli altri cardinali. E questo è vero.
«Ma ormai è iniziata la campagna elettorale. Perché lo Spirito Santo ispira ma non vota. E quindi unâintesa bisognerà trovarla prima o poi», scherza Sanna, sardissimo come il cardinale Angelo Becciu, per la cui ammissione in Conclave dopo la «scardinalatura» del 2020 di Francesco si deciderà â conferma lâarcivescovo di Oristano â nei prossimi giorni con una votazione del sacro collegio.
Al Caffè dei Papi intanto monsignor Pecorari, già nunzio in Ruanda, Uruguay (dove conobbe Bergoglio), Bulgaria e Macedonia, si alza perché deve prendere un treno per tornarsene a Mantova: «Lo sapete che Tagle in questi giorni è terrorizzato?», domanda.
Ma chi? Luis Antonio Gokim Tagle, il cardinale filippino che figura anche lui tra i favoriti? «Sì â conclude lâarcivescovo â. Perché anni fa si mise a cantare in un locale Imagine di John Lennon e il video in questi giorni è diventato virale. Credo che qui a Roma uscirà poco».
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28 aprile 2025 ( modifica il 28 aprile 2025 | 08:44)
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