La sonda sovietica Kosmos 482 è caduta, ma dove è un rebus - Spazio e Astronomia - Ansa.it


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Conflicting Reports on Re-entry Location

The Soviet probe Kosmos 482, launched to Venus but never reaching its destination, re-entered Earth's atmosphere after 53 years in orbit. However, the exact location of its re-entry remains a mystery, with conflicting reports from different agencies.

Russian and US Discrepancies

Roscosmos, the Russian space agency, claims the probe fell into the Indian Ocean, while the US Space Force points to the Pacific Ocean. This discrepancy is complicated by an observation over Europe, adding to the uncertainty.

European Observation and Analysis

The European Space Surveillance and Tracking (Eu-Sst) Consortium observed the probe over Europe, providing a key data point. Experts analyzed this data, along with data from other sources, suggesting that the US Space Force's estimate is likely incorrect.

Uncertainty and Further Investigations

The article highlights the inherent difficulties in precisely tracking and predicting the re-entry of space debris. Atmospheric friction, solar events, and other factors can greatly influence the final trajectory, leading to significant uncertainties. Further investigation is required to pinpoint the exact location of the re-entry.

Photographic Evidence

The article also includes a photograph of the probe's final passage over Italy, taken by astrophysicist Gianluca Masi. The photograph shows the probe as a faint trace against the backdrop of the constellation Cepheus and the North Star.

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Progettata per raggiungere Venere, dove non è mai arrivata, la sonda sovietica Roskomos è tornata sulla Terra dopo essere rimasta in orbita per 53 anni. Che sia rientata nell'atmosfera è sicuro, ma capire in quale punto è un rebus. Sono infatti molto contraddittorie le stime che si sono inseguite nel corso della giornata. Per l'agenzia spaziale russa Roscosmos il rientro sarebbe avvenuto nell'oceano Indiano, ma secondo la Us Space Force sul Pacifico: un rompicapo nel quale fa da ago della bilancia l'ultimo avvistamento sull'Europa, avvenuto alle 8,04 con un'incertezza di più o meno 20 minuti, secondo il Consorzio Europeo Space Surveillance and Tracking (Eu-Sst), di cui fa parte il Centro di Space Situational Awareness dell'Aeronautica Militare di Poggio Renatico, vicino Ferrara, che è responsabile dei servizi di 'Re-Entry' e 'Fragmentation'.

"La stima della Us Space Force ha tardato molto rispetto al solito e indica che il rientro sarebbe avvenuto alle 7,32 italiane più o meno 12 minuti sul Pacifico meridionale, ossia esattamente dal lato opposto rispetto alle stime russe", osserva Luciano Anselmo, esperto di dinamica spaziale e associato di ricerca presso l'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione 'A. Faedo' del Cnr (Isti-Cnr). "E' chiaro - osserva l'esperto - che nessuno ha visto dove la sonda sia caduta. Si tratta perciò di capire quale delle due stime sia quella sicuramente sbagliata e quale la più vicina al vero". Un dato fondamentale è il fatto che l'ultima orbita osservata è passata sull'Europa centrale, in particolare sulla Germania.

"Se la Germania non avesse visto nulla, allora avrebbero ragione gli Stati Uniti, secondo i quali la sonda sarebbe caduta prima di raggiungere la Germania", osserva Anselmo. "Ma il passaggio sulla Germania visto dai radar alle 8,04 italiane è un dato certo. Di conseguenza - rileva - la stima degli Usa è sicuramente sbagliata, può darsi che venga corretta successivamente". Senza contare che, sempre in un tempo successivo a quello indicato dalla Us Space Force, c'è stato un avvistamento anche dal Perù. Un altro fatto è che dopo il passaggio delle 8,04, non ne è avvenuto un altro a distanza di un'ora e mezzo, ossia il tempo necessario a percorrere un'orbita.

"Quindi la sonda deve essere caduta da qualche parte durante dell'ora e mezza - dice Anselmo - e tutte le stime di Eu-Sst, Roscosmos e Aerospace Corporarion convergono su orari compresi fra le 8,24, le 8,29 e le 8,37 italiane. La stima della caduta al largo di Sumatra potrebbe essere realistica, ma resta pur sempre una stima". Secondo Anselmo contraddizioni come queste non sono infrequenti e nei prossimi giorni potranno esserci stime più precise.

Bisogna inoltre considerare che negli ultimi minuti della sua traiettoria la velocità della sonda è probabilmente diminuita a cause dell'attrito conl'atmosfera terrestre, passando da 27mila a qualche centinaio di chilometri orari e causa di altri fattori come l'effetto di eventi solari, variazione della gravità terrestre, la stessa forma stessa dell'oggetto.

Adesso, solo eventuali testimonianze dirette e verificate potrebbero indicare il reale punto di caduta della sonda, che potrebbe aver terminato la sua corsa anche a migliaia di chilometri di distanza dall'area di stimato ingresso nell'atmosfera.

Fotografato l'ultimo passaggio sull'Italia

 La sonda sovietica Kosmos 482 è stata fotografata dall'astrofisico Gianluca Masi durante  l'ultimo passaggio sull'Italia, avvenuto prima dell'alba.. "La ripresa - dice Masi - è stata ottenuta da Roma, poco prima dell'alba: si notano la costellazione di Cefeo e, sulla sinistra, la Stella Polare" e Kosmos 483 "appare come una traccia che entra nell'immagine dall'alto, puntando poi verso l'angolo in basso a destra". Appare tratteggiata perché la somma di quattro riprese e "il fatto che ciascun segmento appaia di lunghezza diversa - osserva l'astrofisico - dipende dalla velocità angolare dell'oggetto, rapidamente variabile". 

 

Il passaggio della sonda Kosmos 482 fotografato da Roma (fonte: Gianluca Masi, The Virtual Telescope Project)

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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