Rogue Flight Recensione | The Games Machine | TGM


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Gameplay and Story

Rogue Flight is an arcade-style rail shooter where players control a spaceship with a single analog stick, managing both movement and aiming. The game features a campaign with three narrative paths leading to different endings, plus a “Rogueflite” mode, a roguelite addition. Combat involves a high-octane, visually-intense experience with dazzling effects and combos. The plot revolves around humanity fighting against a rogue AI, ARGUS, after its catastrophic attack.

Graphics and Sound

The game’s visuals are inspired by 80s and 90s Japanese animation, evoking a nostalgic feel. While praised, the abundance of visual effects, including chromatic aberration, can be overwhelming to some players. Luckily, these effects can be adjusted. The soundtrack by Fat Bard and RINN is well-received, complementing the gameplay experience.

Overall

The review highlights both the strengths and weaknesses of the game. Positive aspects include the addictive gameplay, the well-executed story, and the impressive visuals, though some might find it overwhelming. Negative aspects are a slightly short campaign (around 6 hours for 100% completion), and a rather underdeveloped roguelite mode. The game’s strong points, however, outweigh the criticisms, making it a recommended title for retro shooter enthusiasts.

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La battaglia per la Terra è stata persa in meno di tre giorni, ma la guerra non è ancora finita. Rogue Flight mette il destino dell’umanità sulle spalle di una giovane pilota: riuscirà a sconfiggere un’intelligenza artificiale impazzita?

Sviluppatore / Publisher: Truant Pixel / Perp Games Prezzo: € 19,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 7+ Disponibile Su: PC (Steam), PS5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data di Lancio: 25 ottobre 2024

È un videogioco che strizza pesantemente l’occhio al passato, questo Rogue Flight. Sviluppato da un piccolissimo team di sviluppatori indipendenti che non ha mai nascosto di essersi ispirato ai leggendari Star Fox e After Burner, l’adrenalinico sparatutto su rotaia confezionato da Truant Pixel è un viaggio in un’altra epoca in cui le sensazioni dell’arcade puro prendono il sopravvento, senza moltissimi dei fronzoli moderni di cui ormai tanti sviluppatori non sembrano più voler fare a meno.

Una navicella spaziale, tre vite, quattro armi e una smitragliata di potenziamenti, ma anche tantissimi nemici, boss colossali, effetti sonori da scarica di dopamina ed effetti speciali scintillanti, forse un po’ troppo. Tutto questo impiantato in un comparto artistico che richiama i grandi classici dell’animazione giapponese, quella di fine anni Ottanta e inizio Novanta. In particolare è impossibile non notare i riferimenti ai capolavori di Hideaki Anno, Evangelion su tutti ma non solo, tant’è che non credo sia un caso che la protagonista si chiami proprio Nadia.

IL MISTERO DELLA NAVICELLA AZZURRA

Il pretesto narrativo che dà il via alle vicende di Rogue Flight è il più classico dei classici: l’umanità crea un’intelligenza artificiale, ARGUS, ma la suddetta IA diventa immediatamente cosciente di sé stessa e decide di diventare autonoma. In un battibaleno l’intelligenza artificiale prende il controllo di armi, strumenti automatizzati e dell’intera flotta spaziale terrestre per lanciare un’attacco micidiale contro il genere umano. Lo scontro dura meno di settantadue ore: naturalmente l’umanità ne esce sconfitta e decimata, per poi vedersi costretta a nascondersi nelle viscere della Terra per cercare di sopravvivere.

L’umanità esce sconfitta e decimata dallo scontro con ARGUS

Avanti veloce di tre anni. In una struttura scientifica sotterranea, praticamente intoccata dai tempi della battaglia contro ARGUS, viene scoperta una navicella sperimentale che potrebbe rivelarsi l’ultima speranza dell’umanità. Per pilotarla viene scelta Nadia, una ex pilota di navi cargo che deve riuscire a portare a termine una missione disperata: eliminare l’intelligenza artificiale impazzita, o perlomeno menomarla per dare una chance in più alla controffensiva umana.

Volendo si può giocare impostando la visuale dall’abitacolo, ma ve lo sconsiglio se soffrite di chinetosi.

Da qui si sviluppa una campagna formata complessivamente da una decina di missioni, suddivise però in tre diversi sentieri narrativi (più uno). Durante la campagna, infatti, Nadia si trova di fronte a un trivio: ogni strada porta a un finale differente, ma per sbloccare la cosiddetta “Nuova Partita+” e visionare il vero finale è prima necessario completare tutti e tre i sentieri. È una soluzione che funziona proprio perché i livelli presenti in un percorso sono diversi rispetto a quelli disponibili negli altri, pertanto non si corre il rischio di dover ripetere di volta in volta gli stessi scenari, salvo i primi due livelli di ogni partita che invece sono comuni a tutti i sentieri. Tuttavia, la longevità potrebbe risultare un po’ scarsa: ho impiegato poco più di sei ore per completare il gioco quasi al 100% (mi mancano solo alcuni potenziamenti da sbloccare).

ROGUE FLIGHT? MORE LIKE ROGUE(F)LITE

Va detto che sussite un discreto fattore di rigiocabilità dato dalla modalità roguelite, qui azzeccatamente battezzata “Rogueflite”. In questo caso si inizia una partita con armi e potenziamenti casuali cercando di raggiungere la fine della run e totalizzare il maggior numero di punti. Simpatica, ma non è la portata principale del gioco.

La modalità roguelite è simpatica ma nulla più

La forza di Rogue Flight risiede invece nel sistema di combattimento arcade e nella sensazione di velocità che restituisce. Il gioco si presenta come uno sparatutto su rotaia in cui la navicella si comanda con una singola levetta analogica: con lo stick sinistro si controllano sia i movimenti del velivolo, che può muoversi liberamente in otto direzioni, sia il mirino, che dunque segue i movimenti della navetta. Di conseguenza bisogna sempre stare attenti sia al posizionamento del caccia stellare che a quello dei tantissimi nemici che affollano lo schermo. Per fortuna è possibile effettuare avvitamenti per schivare o addirittura bloccare i proiettili in arrivo, sparare missili a ricerca, oppure attivare le abilità speciali della nave per sbarazzarsi di più nemici contemporaneamente.

Gli intermezzi narrativi sono ben realizzati e godono di un ottimo doppiaggio, sia in inglese che in giapponese.

Se malauguratamente si viene colpiti, però, non bisogna disperare: per rigenerare lo scudo basta distruggere rapidamente quanti più nemici possibile. Più alto è l’indicatore della combo, maggiore è l’energia rigenerata. Ogni scontro è dunque un tripudio di esplosioni abbaglianti ed effetti al rallenty che provocano una fortissima aberrazione cromatica. Ecco, forse gli sviluppatori hanno un po’ esagerato in questo senso: anche se la situazione sullo schermo risulta sempre molto leggibile, mi è capitato spesso di provare un discreto fastidio che mi ha impedito di effettuare sessioni di gioco prolungate.

Vi posso assicurare che in movimento è anche peggio.

Va precisato che sono presenti delle opzioni per disattivare certi effetti speciali, ma a mio avviso così facendo si perde un po’ il fascino dell’opera. Nota a margine sulla colonna sonora: quella composta da Fat Bard e RINN. è una soundtrack che riesce ad accompagnare alla perfezione le peripezie di Nadia.

In Breve: Rogue Flight è uno sparatutto su rotaia frenetico e adrenalinico. Dalla sua ha un’ottimo comparto artistico che richiama alla mente alcuni grandi classici dell’animazione giapponese a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Buone la trama e la struttura della campagna, quest’ultima con ben cinque livelli di difficoltà per permettere a chiunque di apprezzarla. Peccato solo per una modalità roguelite solo abbozzata e per una presenza esagerata di effetti visivi fin troppo scintillanti e fastidiosi.

Piattaforma di Prova: PlayStation 5 Com’è, Come Gira: Sulla console di Sony gira una meraviglia, ma va anche detto che non presenta chissà quali prodezze grafiche. Da segnalare il buon utilizzo di feedback aptici e grilletti adattivi del controller DualSense.

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