The column begins with a reader's concern about their partner experiencing illness after anal sex. The author reassures them that this is likely a coincidence, given the length of the intestines and the limited area affected by anal play.
Another reader asks about appropriate terminology for a woman participating in a cuckolding situation. The author suggests that labels are less important than mutual consent and enjoyment of the power dynamics involved. While acknowledging the common use of "toro," they emphasize its potentially problematic connotations and suggest that the term is optional.
A gay couple faces challenges due to age differences and changing desires. The author advises the younger partner to consider setting boundaries, possibly issuing an ultimatum about opening the relationship or ending it.
The final question concerns a man struggling with erectile dysfunction when attempting to be the active partner. The author suggests using sex toys as a way to alleviate pressure and enhance sexual experience, and also to explore alternative sexual activities that don't rely on penetration.
Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Circa due mesi fa con la mia fidanzata abbiamo cominciato a giocare con il culo (suo). Lo facevamo una volta a settimana, prima con dei butt plug e poi, dopo le prime due volte, sesso anale vero e proprio. Due settimane fa, poco dopo il primo rapporto, la mia fidanzata si è beccata una bruttissima influenza (confermata da esami medici), che è durata una settimana, con febbre persistente e spossatezza. Lei di solito non è il tipo che si fa abbattere da un malanno: è attiva, in salute, mangia bene, eccetera. Quando finalmente le sono passati i sintomi, abbiamo aspettato circa una settimana e poi abbiamo ricominciato a darci dentro, stavolta però solo con il butt plug. Il giorno dopo si sono ripresentati febbre e spossatezza, che l’hanno di nuovo buttata giù più del solito per qualche giorno. Quindi ecco la mia domanda: oggi parlano tutti dell’importanza del bioma naturale e dei batteri benefici. So che ovviamente i batteri intestinali si trovano più all’interno, ma immagino che ci siano dei batteri buoni anche nel culo, giusto? In pratica mi chiedo se la mia fidanzata è stata solo sfortunata per pura coincidenza o se infilarsi cose nel sedere possa effettivamente indebolire o danneggiare il bioma e uccidere i batteri benefici. Altri particolari: lei non usa prodotti chimici per i clisteri né altro (si lava solo accuratamente a mano, con l’acqua della doccia), il butt plug è di silicone (lavato con acqua e sapone), usiamo il Sliquid sassy (un lubrificante a base acquosa), non passiamo mai direttamente dal rapporto anale a quello vaginale e a quanto pare non ci andiamo troppo pesante (cioè il giorno dopo lei è un po’ indolenzita, ma nessun sanguinamento). Nessuno dei due vuole rinunciare a questo nuovo passatempo, però non vogliamo neppure rischiare di danneggiare le sue difese immunitarie. Esistono prove, mediche o empiriche, di un problema reale?
– Biology Upends Naughty Shenanigans
L’intestino della tua fidanzata è lungo più di nove metri. Perciò, Buns, a meno che tu ce l’abbia lungo come tre cavalli o che compriate i butt plug nella sezione “Ma stai scherzando?” del sexy shop, state giocando solo con gli ultimi 15-25 centimetri. I batteri nel retto della tua fidanzata (sia buoni sia cattivi) stanno lì per uscire, Buns, non per entrare, e i clisteri e i giochi anali possono solo affrettare la loro fuoriuscita. Quindi io attribuirei i recenti malanni della tua fidanzata a una semplice coincidenza. E se la sua esperienza fosse un problema reale, o ancora diffuso (i sintomi parainfluenzali sono un segno precoce dell’infezione da hiv), i fanatici intolleranti omofobi non parlerebbero d’altro (adorano le storie di culo), e gli uomini gay programmerebbero il sesso anale il venerdì, in modo da avere il resto del weekend per riprendersi. Il solo fatto che i maschi gay sessualmente attivi a cui piace il sesso anale (#nontuttiigay) non prevedano tre giorni di recupero dal sesso anale è una prova empirica schiacciante che si è trattato di una coincidenza, Buns.
Illustrazione di Francesca Ghermandi
Sono una donna trans in Danimarca. Su Feeld ho incrociato un cuck alla ricerca di persone che vogliano fare sesso con la sua fidanzata. Lui ha messo in chiaro che non si trattava di una semplice situazione di hotwifing, perché gli piace l’aspetto umiliante della faccenda. Perciò, se dovesse succedere qualcosa (siamo ancora in trattativa), che parola dovrei usare per definirmi? Come si chiamerebbe la mia posizione? Ho sentito sul tuo podcast che la persona che si scopa la moglie di un cuckold a volte è chiamata toro. Lo trovo un termine molto codificato in senso maschile. E se il terzo elemento è una donna? C’è in ballo un qualche pregiudizio di genere all’interno della cultura cuck? È più frequente che sia un uomo a scoparsi la partner?
– Nervous About Terminology
Non ci si scopa la fidanzata – o la moglie, o il fidanzato, o il marito – di un altro uomo con una parola, Nat, lo si fa usando la cosa con cui ti piace scopare la gente, che siano le dita, la lingua, i sex toys, l’uccello (biologico o dildo indossabile), eccetera. E poi all’arrivo non dovrai mica presentare un biglietto da visita con la scritta “Toro” stampata sopra, Nat, né dovrai farti annunciare da un araldo all’ingresso in camera da letto. Le situazioni di cuckolding sono un fatto di potere, non di nomignoli, e puoi goderti il gioco di potere – cioè fare sesso con la fidanzata di quest’uomo – senza dover sposare o implicitamente approvare i termini che gli altri usano per definirsi quando si scopano i partner di altra gente.
Detto questo, “toro” è il termine più comunemente usato per definire il terzo in una situazione di cuckolding, e in genere lo si concepisce come un uomo dominante e ben dotato che sia sessualmente superiore al cuck. Alcuni trovano il termine ipermaschile (in senso negativo), disumanizzante (idem) e carico di implicazioni razziali (peggio). Quello del toro nero portato a casa per oltraggiare la moglie bianca sotto lo sguardo del marito bianco è uno stereotipo diffuso nel porno e nei giochi di cuckolding, e alcuni lo trovano molto discutibile. Una cosa, però, può essere discutibile eppure molto eccitante: al mondo esistono uomini neri che si definiscono tori e a cui piace interpretare quel ruolo per le coppie che li rispettano in quanto persone. Il termine però è facoltativo. Se a te piace la dinamica, se con la coppia si crea l’intesa giusta e se sei sicura che fidanzata di costui abbia acconsentito con entusiasmo a tradirlo con te, puoi e devi buttarti, così come sei.
Se invece il termine ti piace, Nat, non sei squalificata perché donna. Anche se si tratta di una parola codificata in senso maschile, lo è anche nel senso di partner insertivo (sono i tori a scopare), ma i cuck gay definiscono gli uomini che vanno a letto con i loro mariti attivi “tori passivi”. Se i gay passivi possono usare la parola toro, Nat, perché non potrebbe farlo una donna?
Sono un uomo gay in coppia, molto più piccolo del mio partner, con cui sto da ormai quasi cinque anni. Mi sono trasferito nel suo stato, sposando in tutto e per tutto la sua vita e le sue amicizie. I miei desideri e le mie esigenze di giovane stanno cambiando e sento che prima o poi le nostre strade si allontaneranno. Le differenze di libido, il suo rifiuto di aprire la coppia, l’incomunicabilità tra generazioni, il non avere molti interessi in comune. Lui è una persona assolutamente meravigliosa e mi piace tantissimo averlo nella mia vita, ma dopo le sue continue resistenze a fare dei piccoli cambiamenti per me (come io ho fatto per lui), sto mettendo in discussione il nostro futuro. Non mi aspetto che un amabile signore di una certa età possa cambiare e mi pare che il nostro destino sia già scritto. Però voglio essere sicuro di dargli una possibilità, rendendo però giustizia a entrambi. Faccio male a pensare queste cose? Devo fare più sforzi e continuare a parlargliene?
– Gay And Pressed
Non fai male a pensare queste cose: sei tu quello più giovane, Gap, stai ancora capendo chi sei e cosa vuoi. È questo che fa chi è nella tua posizione. E se un uomo più anziano è incapace di gestire i cambiamenti, fa una sciocchezza a mettersi con uno più giovane. (Scoparselo? Sì. Mettercisi? No). Se però hai concluso che la monogamia non fa (più) per te e non vuoi fare la cosa più sbagliata (tradirlo), allora dovrai dare al tuo partner un ultimatum: o apriamo la coppia o è finita. È un gesto che fa paura, perché c’è il rischio di spezzare il cuore al partner e scombussolarti la vita – oltre a doverti di nuovo pagare l’affitto – ma se la vostra intesa sessuale langue e il solco tra voi si approfondisce, la vostra relazione o cambia o è spacciata. Ciò significa che l’unico modo per salvarla è quello di affrontare discorsi molto paurosi e con molte conseguenze.
***
Fin da giovane sono sempre stato un passivo. Oggi che, ahimè, giovane non lo sono più da un pezzo, mi è passata la voglia, perciò spesso mi ritrovo a fare automaticamente l’attivo. Ci vuole la mano di dio per farmelo venire abbastanza duro da entrare e, una volta dentro, vengo nel giro di pochi secondi. Le figuracce! Immagino che la soluzione sia fare pratica a più non posso, ma non è che abbia tante opportunità e di certo non con lo stesso tizio. Cosa posso fare per allenarmi in solitaria e diventare un po’ meno inservibile come attivo?
– Often Limp Dude
Avevo pubblicato la tua domanda sulla Struggle session del mese scorso – dove rispondo ai commenti e invito i miei lettori a dare consigli – e Jonathan, uno dei nostri commentatori superstar, te ne ha dati di ottimi: gli uomini possono fare i passivi a qualsiasi età, i farmaci per la disfunzione erettile possono aiutarti ad averlo duro quando vuoi fare l’attivo e i preservativi possono aiutarti a durare di più riducendo la sensibilità. “E poi non è giusto far fare ai passivi tutta la preparazione [Se Old sa che ha un’alta probabilità di fare cilecca]”, ha aggiunto Jonathan. “Sinceramente, l’unico posto in cui dovrebbe fare l’attivo sono le saune, oppure in una situazione di cumdump anonimo in cui i passivi sanno che lui non sarà l’unica fonte di piacere della serata”.
Il mio parere: se le saune e le situazioni di cumdump anonimo non fanno al caso tuo – per molti è così – prendi in considerazione l’idea di investire in qualche dildo in silicone di alta qualità, butt plug di varie forme e dimensioni, e un cinturino comodo. La possibilità di alternare tra l’uccello in carne e ossa e la tua crescente collezione di sex toys allenterà la pressione, Old, cosa che è già in sé una cura assai efficace per la disfunzione erettile.
I sex toys piacciono a un sacco di uomini gay e un numero non trascurabile di loro li preferisce addirittura. Quindi avere una bella collezione di sex toys di alta qualità è un punto a tuo favore e non un premio di consolazione, Old, e se includi nel tuo profilo qualche foto dei tuoi giocattoli attirerai l’attenzione di uomini a cui piace farsi infilare attrezzi tanto quanto farsi scopare, se non di più. Fare bella figura con i sex toys invece di fare cilecca con l’uccello farà miracoli per la tua autostima, Old, e i ragazzi che hai trapanato a suon di attrezzi ti ricontatteranno per farsene dare ancora.
P.s. Il sesso gay non deve per forza includere la penetrazione anale. Invece di “fare automaticamente l’attivo”, potresti diventare un side a tutti gli effetti. Masturbarsi insieme ad altri tizi alle feste delle seghe, a quanto mi si dice, è un ottimo modo per farsi nuovi amici.
(Traduzione di Francesco Graziosi)
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
If you often open multiple tabs and struggle to keep track of them, Tabs Reminder is the solution you need. Tabs Reminder lets you set reminders for tabs so you can close them and get notified about them later. Never lose track of important tabs again with Tabs Reminder!
Try our Chrome extension today!
Share this article with your
friends and colleagues.
Earn points from views and
referrals who sign up.
Learn more