Suono e silenzio: cosa c'è dietro l'acustica delle automobili


This article explores the science behind car acoustics, focusing on how sound affects the driver's experience and the engineering behind creating optimal sound environments in vehicles, exemplified by the Mazda CX-60.
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Avete presente quando, durante un parcheggio, viene istintivo il gesto di abbassare il volume dell’impianto audio? Succede perché così si può sentire meglio un eventuale ostacolo, per avere una sicurezza ulteriore nelle manovre in aggiunta ai vari sensori e telecamere che ormai danno una mano in parcheggio.

Le auto moderne, d'altronde, oltre ad avere tanti dispositivi di assistenza, sono anche molto ben insonorizzate. Approfondiamo allora cosa c’è dietro la progettazione dell’acustica, perché durante la guida di un’auto il nostro cervello elabora informazioni grazie anche alla percezione dei suoni e del silenzio, come parte integrante delle sensazioni di cui tenere conto.

Ascoltiamo con l'orecchio e sentiamo con il cervello

Per trattare l'aspetto dell'acustica di un'auto abbiamo analizzato le soluzioni adottate sulla Mazda CX-60, visitando anche un Auditorium e una camera anecoica, come raccontato in questo articolo e nel video che lo accompagna.

Ma come nasce un suono? Tutto inizia dalla vibrazione di un corpo, che oscillando genera onde sonore che si propagano nell’aria, arrivanndo fino alle nostre orecchie. Questo è quello che ci dice la fisica. Resta poi da capire come sono generate le sensazioni che il nostro cervello percepisce: per farlo abbiamo chiesto il parere di un neurologo, Leonardo Triggiani, del Policlinico Umberto I di Roma.

Foto di: Motor1.com Come è fatta l'acustica della Mazda CX-60 - Foto

All’interno del cervello, nell’emisfero sinistro vengono analizzati i suoni e la struttura musicale, mentre l’emisfero destro è impegnato più nell’analisi della componente emotiva correlata a un suono.

Vengono attivati anche l’ippocampo - correlato alla memoria - e l’area frontale del cervello, deputata al controllo delle emozioni. Il cervelletto invece è responsabile della coordinazione del movimento, funzione che entra in gioco per supervisionare, ad esempio, i movimenti dei passi di danza se stiamo ballando, o i movimenti necessari per suonare uno strumento musicale.

Un’altra struttura che si attiva è il cosiddetto nucleo accumbens, che produce l'ormone della dopamina, detto anche ormone della ricompensa: quando viviamo un’esperienza musicale piacevole il rilascio di dopamina ci porta a voler ripetere quell’esperienza e quindi, se una certa musica ci piace, sentiamo il desiderio di riascoltarla.

Alla guida di un veicolo tendiamo ad abbassare il volume in fase di parcheggio, per esempio, o in situazioni di guida complicate come quando le condizioni meteorologiche sono avverse (una grandinata, o un forte acquazzone). In questi casi abbassiamo il volume perché ascoltare e vedere sono due attività che richiedono una grande attenzione da parte del cervello, che "oscilla" continuamente tra le due.

Un altro aspetto è quello legato al suono di un motore di grossa cilindrata, che risulta piacevole perché evoca delle esperienze positive, proprio come può fare l’ascolto di un brano musicale che ci piace. Di fatto, le aree cerebrali che si attivano ascoltando un motore di grossa cilindrata sono le stesse che sono chiamate in causa quando ascoltiamo un brano musicale.

Foto di: Motor1.com Come è fatta l'acustica della Mazda CX-60 - Foto

Da dove proviene il suono

L'influenza del suono sul nostro cervello però dipende anche dal contesto, dal luogo in cui viene fatta una determinata esperienza. Come nel caso dell'abitacolo di un'auto.

Mazda produce le sue auto al 100% in-house, dunque l'impianto audio della CX-60 è stato sviluppato insieme al veicolo. La dislocazione degli altoparlanti (come anche dei supporti e delle lamiere vicino ai diffusori) è stata concepita per aver un suono assimilabile a quello di un impianto casalingo high-end. Il costruttore scelto da Mazda in questo caso è Bose, che ha realizzato gli altoparlanti e l’amplificazione in linea con le richieste dei progettisti ed è dotato di 12 altoparlanti, elaborazione dell’audio Soundstage e tecnologia di compensazione del rumore.

La qualità del suono, d'altro canto, dipende anche dalla sorgente e se si sceglie di ascoltare la musica dal telefono bisogna ricordare che il bluetooth è l’opzione meno efficiente. Meglio invece passare a soluzioni via cavo, attraverso le porte USB, che enfatizzano il convertitore digitale-analogico integrato del ricevitore (ovvero della vostra auto). Tra le sorgenti ci sono anche servizi di musica in streaming con risoluzioni elevate, apprezzate dagli audiofili, come Tidal o Qobuz, oppure passando attraverso dei file Flac o Opus da 160 kB al secondo.

Foto di: Motor1.com Come è fatta l'acustica della Mazda CX-60 - Foto

Come si crea un ambiente acustico

L'abitacolo di un'auto funge anche da "cassa armonica", enfatizzando l'ascolto come in una piccola sala da concerti. Per comprenderne meglio i meccanismi abbiamo visitato l’Auditorium del Parco dell’Aquila, un progetto di Renzo Piano voluto dal maestro Claudio Abbado dopo il terribile terremoto del 6 aprile 2009. Nel video scoprirete quali sono gli aspetti più importanti in un progetto di acustica, che ruolo hanno le diverse posizioni di chi produce di chi riceve i suoni e come "i silenzi" vadano gestiti per arrivare al risultato finale dovuto.

Foto di: Motor1.com Come è fatta l'acustica della Mazda CX-60 - Foto

Un'automobile rappresenta un ambiente di ascolto in movimento, con il motore a fare da principale sorgente di suono esterna. Gioca dunque un ruolo fondamentale l'insonorizzazione. La progettazione e lo sviluppo di questo aspetto parte dagli studi che vengono fatte in ambienti come la camera anecoica.

Al suo interno ci sono pareti che riducono le riflessioni delle onde, sonore e anche elettromagnetiche, per effettuare test di isolamento dei veicoli e attenuare i rumori indesiderati all'interno dell'abitacolo. Il termine "anecoico" deriva dal greco e significa "privo di eco", perché questi ambienti simulano condizioni di spazio aperto infinito, permettendo misurazioni precise senza interferenze.

Foto di: Motor1.com Come è fatta l'acustica della Mazda CX-60 - Foto

L'automobile e il suono in movimento

Raggiungere le performance acustiche volute in un'abitacolo (studiando ad esempio le frequenze prodotte dal motore, dal cambio, dalla strada e dai fruscii) permette al conducente di percepire in maniera corretta la velocità, come parte integrante della cosiddetta sicurezza attiva. Influendo anche sull’affaticamento dei passeggeri.

Sulla Mazda CX-60 ibrida plug-in, per esempio, il suono combinato dei due motori - termico ed elettrico - è accordato per restituire determinate frequenze in accelerazione mentre sulla CX-60 diesel il suono del motore è stato calibrato anche per far percepire la spinta che la coppia del motore riesce a produrre, senza trasferire vibrazioni indesiderate.

Nello studio dell’acustica di un’auto, poi, si tiene conto anche della posizione dei passeggeri nell’abitacolo, per favorire anche la conversazione tra i passeggeri posteriori e chi siede davanti, per esempio. Nel caso in cui invece ci si trovi da soli in auto, sulla CX-60 è prevista l’opzione “solo sedile conducente” nel menu dell’infotainment, che ottimizza la scena sonora pensando al ruolo che la musica assume in un trasferimento in solitaria, enfatizzando la filosofia Mazda di realizzare auto che invoglino a guidare, a viaggiare, anche attraverso questi aspetti della progettazione.

Foto di: Motor1.com Come è fatta l'acustica della Mazda CX-60 - Foto

Regolazioni e personalizzazioni acustiche

Si possono poi fare delle regolazioni cercando il punto in cui avete la sensazione che la musica vi avvolga a 360° senza perdere di potenza ed efficacia, tenendo a mente che in macchina si sta seduti davanti e a sinistra. Si può dare quindi un po' più di volume agli altoparlanti più distanti da noi, con le funzioni balance e fader, per una compensazione efficace.

Mazda, in particolare, sulla CX-60 ha delle impostazioni che permettono di ricostruire l'immagine davanti al guidatore, con parametri ottimizzati dai progettisti per l'equalizzazione, con possibilità di personalizzazione anche in base al genere musicale.

Per quel che riguarda il livello del volume, non va dimenticato che ascoltare la radio, la musica o i podcast non deve distrarre dalla guida, coprendo ad esempio un clacson o le sirene dei mezzi di soccorso. A livello legislativo, l’articolo 350 del regolamento di attuazione del Codice della Strada fissa il limite a 60 decibel, misurati a 10 centimetri dall’orecchio del guidatore. Le pene per i trasgressori prevedono sanzioni pecuniarie e nei casi più estremi anche una denuncia penale per disturbo della quiete pubblica.

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