Bari, le famiglie fuggite dal ristorante senza pagare saldano il conto di 213 euro dopo la bufera social | Corriere.it


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The Incident

A family dined at a restaurant in Bari, Italy, and left without paying a bill totaling €213.50. The restaurant owner, Tommy Tedone, publicly shared the incident on social media, which quickly went viral.

The Aftermath

Following the online backlash, a relative of the family contacted Tedone, apologizing and promising to pay the outstanding amount. The €213.50 was subsequently transferred to Tedone's account, with an additional €1.50 included.

Tedone's Reflections

Tedone admitted to two mistakes in his initial post: not showing the children present and including an incorrect phone number. He also revealed that learning about a past bullying incident involving one of the children prompted him to remove the post from social media.

Despite the resolution, Tedone emphasized that such actions are unacceptable, yet expressed gratitude for the outpouring of support he received.

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di Giuseppe Di Bisceglie

Tommy Tedone, aveva denunciato pubblicamente l’episodio attraverso un video divenuto virale: «Uno dei loro parenti ha fatto da tramite e ha detto che entro la mattinata avrei ricevuto il bonifico. Così è stato»

Alla fine si sono pentiti. Dopo essere andati via senza pagare un conto da 213,50 euro, i protagonisti del gesto che ha indignato i social hanno fatto marcia indietro. A raccontarlo è Tommy Tedone, il ristoratore barese che sabato scorso aveva denunciato pubblicamente l’episodio attraverso un video divenuto virale: «Uno dei loro parenti ha fatto da tramite e ha detto che entro la mattinata avrei ricevuto il bonifico. Anziché 213,50 mi ha mandato 215 euro. I soldi sono già arrivati sul conto corrente».

Il fatto è accaduto sabato a pranzo, nel ristorante gestito da Tedone. Sette persone, tra adulti e bambini, avevano consumato regolarmente e si erano poi allontanate approfittando della presenza di una comitiva di piccoli clienti romani: «Bambini spettacolari, gentilissimi ed educati – racconta il ristoratore – mentre i ragazzi uscivano uno alla volta, loro si dileguavano». Il gesto aveva provocato un’ondata di indignazione. «Mi ha fatto star male tutta la giornata», confessa Tedone, che sui social aveva scelto di “scatenare l’inferno”, come dice lui stesso, rendendo pubbliche le immagini delle telecamere di sorveglianza. «Con questi telefonini sono riuscito ad arrivare ovunque, anche grazie alla mano dei media». Poi il contatto, le scuse e il bonifico. Ma anche il riconoscimento di due errori, che Tedone ammette con sincerità: «Quando ho pubblicato il video, ho commesso due sbagli. Il primo riguarda i tre bambini presenti al tavolo: non li ho mostrati, perché conosco e rispetto le leggi. Il secondo è stato inserire un numero telefonico che non era il loro. Chiedo scusa umilmente». A colpirlo più di tutto, però, è stato sapere che uno dei tre bambini aveva subito in passato episodi di bullismo. «Mi è venuta la pelle d’oca. In un istante ho cancellato tutto dai social».

Ora il messaggio del ristoratore si fa più disteso, ma non per questo meno netto: «Gesti come questi non si fanno, vanno bocciati in tutte le maniere. Ma dobbiamo anche ricordare che nell’umanità c’è tanta gente per bene». Tedone conclude con un ringraziamento rivolto a quanti gli hanno espresso vicinanza: «Ho ricevuto centinaia, forse migliaia di messaggi. Vi ringrazio dal più profondo del cuore».

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12 maggio 2025 ( modifica il 13 maggio 2025 | 08:10)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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