di Fulvio Fiano e Rinaldo Frignani
I genitori del giovane arrestato: «Non câentriamo». Lâautopsia: 3 coltellate fatali. I dubbi su chi lâha portata via nella valigia. Il 23enne: «Ho perso la testa, non volevo ucciderla»
Lâha uccisa con tre coltellate alla gola, precise, profonde, che la notte del 25 marzo hanno causato la morte di Ilaria Sula in meno di un minuto per la forte perdita di sangue. Poi Mark Antony Samson ha chiuso la porta della sua camera a chiave e fino al tutto il pomeriggio successivo ha nascosto il corpo della 22enne che aveva invitato a casa a dormire, forse per provare a prolungare la loro relazione. Venti ore o anche più, in parte avvolte nel mistero ma già sufficienti per aggravare i sospetti sui suoi genitori.
Due dati certi delimitano il perimetro della vicenda. Nel tardo pomeriggio di quel martedì lei esce con le amiche e poi le saluta per andare a casa del fidanzato. La loro relazione era ancora in corso anche se forse agli sgoccioli, ma non câera stata rottura né liti di cui si fossero accorte le amiche di Ilaria. Dunque, una serata come altre, dato che spesso la giovane si fermava a dormire da Mark.
Alle 18 del giorno successivo invece una foto-trappola del Comune di Poli inquadra la targa dellâauto di famiglia dei Samson (lâunica, un suv nero) vicino al dirupo dove il corpo della ragazza è stato trovato in una valigia una settimana più tardi. Lâauto va verso quel punto e pochi minuti dopo ridiscende. Lâapparecchio installato per pizzicare chi getta rifiuti nella discarica abusiva inquadra solo la targa: non si può dire chi fosse a bordo dellâauto. Ma per infilare (a fatica) il cadavere nel trolley e caricarlo nel bagagliaio appare impensabile che Samson abbia fatto tutto da solo. Senza, oltretutto, farsi notare dai genitori che, secondo lâaccusa, erano in casa. «Non câero», avrebbe detto il padre agli inquirenti. «Dormivo», sarebbe stata la versione della madre. Due posizioni ritenute non credibili. Lâauto e lâappartamento di via Homs sono intanto stati sequestrati, come il telefono del giovane.
APPROFONDISCI CON IL PODCAST
Oltre che sulle tre coltellate, lâautopsia effettuata ieri allâistituto di medicina legale della Sapienza si è concentrata su ferite superficiali riconducibili a una colluttazione. Insomma, Ilaria si sarebbe difesa. Il sangue trovato nella camera del 23enne è suo. Tracce troppo piccole in confronto alle ferite inferte, segno che la stanza è stata pulita. Da chi e quando è unâaltra domanda che porta ai coniugi Samson.
Quante ore è rimasto il cadavere nella loro casa? Se il viaggio per sbarazzarsene è del pomeriggio del 26 marzo, a che ora è stato caricato sullâauto? La logica fa pensare alla notte precedente, per non essere notati. Ma in quelle ore i rumori sospetti si sarebbero dovuti percepire di più, soprattutto in una casa piccola come quella in via Homs. «à stato un raptus, ho perso la testa, non volevo ucciderla. Chiedo scusa per quello che ho fatto», ha detto il 23enne alla Squadra Mobile che lâha sentito per prima.
Samson risponde di omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva con la vittima e di occultamento di cadavere. La pm Maria Perna e lâaggiunto Giuseppe Cascini hanno chiesto la convalida del fermo che sarà valutata stamattina dal gip nellâinterrogatorio di garanzia in carcere. Sul ruolo dei genitori il reo confesso non ha detto niente. Ma lâipotesi è che, mentre i genitori di Ilaria la cercavano con appelli in tv, alle amiche e allo stesso Mark, quelli del femminicida coprivano il figlio. Non soltanto in quelle venti ore ma per tutta la settimana.
Vai a tutte le notizie di Roma
4 aprile 2025 ( modifica il 4 aprile 2025 | 08:23)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Skip the extension — just come straight here.
We’ve built a fast, permanent tool you can bookmark and use anytime.
Go To Paywall Unblock Tool